La Bosnia-Ezegovina è una repubblica parlamentare federale, nei Balcani occidentali, che confina con Montenegro, Croazia e Serbia. La capitale è Sarajevo. La popolazione totale ammonta a circa 3 milioni e duecentomila abitanti.
Fino al 1992 ha fatto parte della Repubblica Federale di Jugoslavia. A seguito del referendum per la dichiarazione di indipendenza, la Bosnia fu coinvolta nel conflitto allora esploso tra gli altri ex stati della Jugoslavia. Fino al 1995 fu oggetto di furibondi scontri, rappresaglie e violazioni dei diritti umani e del diritto umanitario, che portarono anche al coinvolgimento della NATO. Nel 1995 la Bosnia-Erzegovina divenne indipendente e assunse l’attuale assetto istituzionale.
Anche per la composizione multietnica e multireligiosa della sua popolazione, durante gli anni delle guerre balcaniche, la Bosnia fu sconvolta da atti e scontri di particolare ferocia: su tutti, la strage di Srebrenica rimane una delle vicende più dolorose. La maggioranza della popolazione è di religione musulmana, di etnia Bosgnacca (circa il 50% della popolazione), mentre gli abitanti di etnia serba, e di religione prevalentemente cristiano ortodossa sono circa il 30%, il restante 15% sono Croati di religione cattolica e una piccola parte rimanente di altre etnie. In ragione di questo mosaico etnico, le lingue ufficiali nel paese sono tre: serbo, croato e bosniaco e anche a livello istituzionale la stessa Presidenza della Repubblica è un organo collegiale composto da tre rappresentanti, ognuno dei quali rappresenta uno dei popoli costitutivi.
Attualmente la Bosnia-Erzegovina è un paese ancora attraversato da tensioni etnico-religiose, che cerca di continuare in un processo di modernizzazione e di avvicinamento all’Europa. Infatti, nel 2007 ha sottoscritto con l’Unione Europea l’accordo di Stabilizzazione e Associazione, primo passo per l’integrazione europea, che ha dato avvio ad un lungo e complesso processo di riforme istituzionali e politiche funzionali a realizzare gli obiettivi necessari per soddisfare le condizioni di candidatura all’ingresso nell’UE. Il 15 dicembre 2022, il Consiglio Europeo ha infine concesso alla Bosnia-Erzegovina lo status di candidato per l’adesione all’Unione Europea.
Tensioni e venti di crisi nei Balcani. L’articolo di Antonio Stango, pubblicato il 25 maggio 2024 su Il Giornale
Le questioni irrisolte nel quadro post-elettorale della Bosnia ed Erzegovina. Il punto di Antonio Stango
Il punto di Antonio Stango sull’attuale situazione sociopolitica in Bosnia e Erzegovina e le prospettive di adesione all’UE e alla NATO del Paese.
Capo di stato | Zeljko Komsic (seggio croato), Zeljka Cvijanovic (seggio serbo), Denis Becirovic (seggio bosniaco) |
Capo del Governo | Borjana Kristo |
Forma Istituzionale | Repubblica Parlamentare |
Capitale | Sarajevo |
Potere Legislativo | Parlamento bicamerale: Dom Naroda (15 seggi, tra cui 5 bosniaci, 5 croati, 5 serbi) e Predstavnicki Dom (42 seggi: 28 assegnati alla Federazione di Bosnia-Erzegovina e 14 alla Repubblica Srpska) |
Potere Giudiziario | Corte costituzionale della Bosnia-Erzegovina (composta da 9 membri); Corte di Bosnia-Erzegovina (composta da 44 giudici nazionali e 7 giudici internazionali organizzati in 3 divisioni - Amministrativo, Appello e Penale, che comprende una Camera per i crimini di guerra) |
Ambasciatore in Italia | Amira Arifović Harms |
Area Totale | 51.197 km2 |
Terra | 51.187 km2 |
Clima | Estati calde e inverni freddi; le zone di alta quota hanno estati brevi e fresche e inverni lunghi e rigidi; inverni miti e piovosi lungo la costa |
Risorse Naturali | Carbone, minerale di ferro, antimonio, bauxite, rame, piombo, zinco, cromite, cobalto, manganese, nichel, argilla, gesso, sale, sabbia, legname, energia idroelettrica |
Sintesi Economica | L’economia della Bosnia-Erzegovina è fortemente dominata dall’import; la carenza di investimenti del settore privato e la poca diversificazione delle attività produttive non permettono di abbattere l’elevato tasso di disoccupazione; si rileva un cospicuo numero di investimenti cinesi nelle infrastrutture energetiche. |
Pil | $24,53 miliardi (Dic. 2022) |
Pil pro capite (Parità di potere di acquisto) | $16.703 (Dic. 2022) |
Esportazioni | $9,948 miliardi (2021) |
Export partner | Germania, Croazia, Italia (2021) |
Importazioni | $12,726 miliardi (2021) |
Import partner | Italia, Germania, Serbia (2021) |
Interscambio con l'Italia | €1,719 miliardi (2022) |
Popolazione | 3,44 milioni (Dic. 2022) |
Tasso di crescita della popolazione | -0.23% (2023 est.) |
Etnie | Bosniaci 50,1%, serbi 30,8%, croati 15,4%, altro 2,7% |
Lingue | Bosniaco (ufficiale) 52,9%, serbo (ufficiale) 30,8%, croato (ufficiale) 14,6%, altro 1,6% |
Religione | Musulmani 50,7%, ortodossi 30,7%, cattolici 15,2%, atei 0,8%, agnostici 0,3%, altro 1,2% |
Urbanizzazione | 50,3% (2023) |
Alfabetizzazione | 98,1% |
La Bosnia-Ezegovina è una repubblica parlamentare federale, nei Balcani occidentali, che confina con Montenegro, Croazia e Serbia. La capitale è Sarajevo. La popolazione totale ammonta a circa 3 milioni e duecentomila abitanti.
Fino al 1992 ha fatto parte della Repubblica Federale di Jugoslavia. A seguito del referendum per la dichiarazione di indipendenza, la Bosnia fu coinvolta nel conflitto allora esploso tra gli altri ex stati della Jugoslavia. Fino al 1995 fu oggetto di furibondi scontri, rappresaglie e violazioni dei diritti umani e del diritto umanitario, che portarono anche al coinvolgimento della NATO. Nel 1995 la Bosnia-Erzegovina divenne indipendente e assunse l’attuale assetto istituzionale.
Anche per la composizione multietnica e multireligiosa della sua popolazione, durante gli anni delle guerre balcaniche, la Bosnia fu sconvolta da atti e scontri di particolare ferocia: su tutti, la strage di Srebrenica rimane una delle vicende più dolorose. La maggioranza della popolazione è di religione musulmana, di etnia Bosgnacca (circa il 50% della popolazione), mentre gli abitanti di etnia serba, e di religione prevalentemente cristiano ortodossa sono circa il 30%, il restante 15% sono Croati di religione cattolica e una piccola parte rimanente di altre etnie. In ragione di questo mosaico etnico, le lingue ufficiali nel paese sono tre: serbo, croato e bosniaco e anche a livello istituzionale la stessa Presidenza della Repubblica è un organo collegiale composto da tre rappresentanti, ognuno dei quali rappresenta uno dei popoli costitutivi.
Attualmente la Bosnia-Erzegovina è un paese ancora attraversato da tensioni etnico-religiose, che cerca di continuare in un processo di modernizzazione e di avvicinamento all’Europa. Infatti, nel 2007 ha sottoscritto con l’Unione Europea l’accordo di Stabilizzazione e Associazione, primo passo per l’integrazione europea, che ha dato avvio ad un lungo e complesso processo di riforme istituzionali e politiche funzionali a realizzare gli obiettivi necessari per soddisfare le condizioni di candidatura all’ingresso nell’UE. Il 15 dicembre 2022, il Consiglio Europeo ha infine concesso alla Bosnia-Erzegovina lo status di candidato per l’adesione all’Unione Europea.