Si inizia a parlare di nazione croata nell’VIII secolo d.C., nonostante il territorio sia stato a lungo dominio di potenze straniere.
Regno indipendente dal 925, perde l’indipendenza nel 1102 per divenire dominio ungherese, poi austriaco e indi, con una parentesi di occupazione italiana nel secondo conflitto mondiale, paese membro della Jugoslavia fino al 1991.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, beneficia della cessione dall’Italia dei territori dell’Istria e della Dalmazia.
La Costituzione della Repubblica Federale Jugoslava prevedeva espressamente la possibilità, per ciascuno degli Stati aderenti, di recedere liberamente dallo Stato unitario.
Tale diritto viene esercitato nel 1991 con la dichiarazione di indipendenza a cui segue il conflitto con la Serbia terminato con il riconoscimento della Croazia come stato sovrano.
La successiva guerra con la Serbia si svolge in Bosnia e viene conclusa con gli accordi di Dayton del 1995 che dividono il territorio bosniaco tra l’etnia croata e quella serba.
Aderisce alla Nato nel 2009.
Aderisce all’Unione Europea nel 2013 e all’area monetaria euro dal 1 gennaio 2023.
Per secoli crocevia di cultura latina, germanica, slava e musulmana, è specificamente legata al Mediterraneo da un rapporto culturale ma anche economico con la presenza di una fiorente industria della cantieristica navale e del turismo.
Le relazioni con l’Italia, non semplici negli anni ’90 durante la presidenza di Tudjman, sono ormai da tempo improntate a una fattiva collaborazione in particolare sotto il profilo dell’ordine pubblico e con riguardo alla materia economica.
Per quanto attiene all’ordine pubblico, si rimarca la congiunta azione di contrasto all’immigrazione clandestina e alla sua gestione da parte di espressioni di criminalità organizzata.
Tale attività ha condotto a un incontro, avvenuto a Trieste nel novembre 2023, del Ministro dell’Interno italiano Piantedosi con i suoi omologhi di Croazia e Slovenia, Bozinovic e Poklukar.
In siffatta sede si è concordata un’opera di coordinamento delle forze di Polizia al fine della repressione delle suindicate pratiche criminose.
L’aspetto economico vede il nostro Paese in una stabile posizione di principale partner commerciale della Croazia.
Il profilo demografico palesa, come in altre nazioni europee, un’età media indubbiamente elevata le cui cause si possono arguire, dai dati del 2023, in una speranza di vita alla nascita di anni 78,6 e nel numero di 32.047 nati, il più basso mai rilevato nel Paese.
La religione prevalente è il cattolicesimo con una percentuale di fedeli superiore all’80% della popolazione.
L’economia presenta risultati d’eccellenza in settori quali, oltre ai supra menzionati cantieristica e turismo, l’industria petrolchimica e quella alimentare.
La Croazia vanta una buona produzione di gas naturale, supportata da una moderna attività di rigassificazione con l’impianto di Veglia che è attualmente oggetto di ampliamento al fine di divenire centro di approvvigionamento di energia per tutta l’Europa del Sud-Est.
Si evidenzia altresì una pur se modesta estrazione di petrolio.
Il deficit di bilancio e il debito pubblico risultavano, alla fine del 2023, rispettivamente pari allo 0,7% e al 63,5% del PIL.
La spesa militare nel 2023 è stata pari all’1,74% del PIL.
I principali Paesi importatori di prodotti croati sono stati nel 2023, in ordine decrescente, Italia, Germania, Slovenia, Bosnia Erzegovina e Ungheria.
I principali Paesi esportatori sul mercato croato sono stati nel 2023, in ordine decrescente, Italia, Germania, Slovenia, Ungheria e Austria.
Capo di stato | Zoran Milanović |
Capo del Governo | Andrej Plenković |
Forma Istituzionale | Repubblica Parlamentare |
Capitale | Zagabria |
Potere Legislativo | Parlamento unicamerale (Sabor) |
Potere Giudiziario | Corte Suprema |
Ambasciatore in Italia | Jasen Mesić |
Area Totale | 56.594 Km2 |
Terra | 55.974 Km2 |
Clima | Mediterraneo e Continentale |
Risorse Naturali | Carbone, bauxite, petrolio, calcio, gesso, sale, energia idroelettrica |
Sintesi Economica | L'economia croata è trainata dal turismo. Settori come manifattura, energia e servizi finanziari svolgono un ruolo importante. L'adesione all'UE e l'introduzione dell'euro nel 2023 hanno rafforzato stabilità e investimenti. |
Pil | 73 miliardi € (2023) |
Pil pro capite (Parità di potere di acquisto) | 20.600 € (2023) |
Esportazioni | 22,8 miliardi € |
Export partner | Italia 13%, Slovenia 11%, Germania 11%, Ungheria 10%, Bosnia-Erzegovina 9% |
Importazioni | 37,9 miliardi € |
Import partner | Italia 14%, Germania 12%, Slovenia 11%, Ungheria 7%, Stati Uniti 7% |
Interscambio con l'Italia | 8.4 miliardi € (2023) |
Popolazione | 3.9 milioni |
Tasso di crescita della popolazione | -0,46 % |
Etnie | Croati 91.6%, Serbi 3.2%, altri 3.9% |
Lingue | Croato (ufficiale) 95.2%, Serbo 1.2%, altri 3.1% compreso Bosniaco, Albanese e Italiano |
Religione | Cristiani cattolici 79%, ortodossi 3.3%, protestanti 0.3%, musulmani 1.3%, altri |
Urbanizzazione | 58.6 % |
Alfabetizzazione | 99.4 % |
Si inizia a parlare di nazione croata nell’VIII secolo d.C., nonostante il territorio sia stato a lungo dominio di potenze straniere.
Regno indipendente dal 925, perde l’indipendenza nel 1102 per divenire dominio ungherese, poi austriaco e indi, con una parentesi di occupazione italiana nel secondo conflitto mondiale, paese membro della Jugoslavia fino al 1991.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, beneficia della cessione dall’Italia dei territori dell’Istria e della Dalmazia.
La Costituzione della Repubblica Federale Jugoslava prevedeva espressamente la possibilità, per ciascuno degli Stati aderenti, di recedere liberamente dallo Stato unitario.
Tale diritto viene esercitato nel 1991 con la dichiarazione di indipendenza a cui segue il conflitto con la Serbia terminato con il riconoscimento della Croazia come stato sovrano.
La successiva guerra con la Serbia si svolge in Bosnia e viene conclusa con gli accordi di Dayton del 1995 che dividono il territorio bosniaco tra l’etnia croata e quella serba.
Aderisce alla Nato nel 2009.
Aderisce all’Unione Europea nel 2013 e all’area monetaria euro dal 1 gennaio 2023.
Per secoli crocevia di cultura latina, germanica, slava e musulmana, è specificamente legata al Mediterraneo da un rapporto culturale ma anche economico con la presenza di una fiorente industria della cantieristica navale e del turismo.
Le relazioni con l’Italia, non semplici negli anni ’90 durante la presidenza di Tudjman, sono ormai da tempo improntate a una fattiva collaborazione in particolare sotto il profilo dell’ordine pubblico e con riguardo alla materia economica.
Per quanto attiene all’ordine pubblico, si rimarca la congiunta azione di contrasto all’immigrazione clandestina e alla sua gestione da parte di espressioni di criminalità organizzata.
Tale attività ha condotto a un incontro, avvenuto a Trieste nel novembre 2023, del Ministro dell’Interno italiano Piantedosi con i suoi omologhi di Croazia e Slovenia, Bozinovic e Poklukar.
In siffatta sede si è concordata un’opera di coordinamento delle forze di Polizia al fine della repressione delle suindicate pratiche criminose.
L’aspetto economico vede il nostro Paese in una stabile posizione di principale partner commerciale della Croazia.
Il profilo demografico palesa, come in altre nazioni europee, un’età media indubbiamente elevata le cui cause si possono arguire, dai dati del 2023, in una speranza di vita alla nascita di anni 78,6 e nel numero di 32.047 nati, il più basso mai rilevato nel Paese.
La religione prevalente è il cattolicesimo con una percentuale di fedeli superiore all’80% della popolazione.
L’economia presenta risultati d’eccellenza in settori quali, oltre ai supra menzionati cantieristica e turismo, l’industria petrolchimica e quella alimentare.
La Croazia vanta una buona produzione di gas naturale, supportata da una moderna attività di rigassificazione con l’impianto di Veglia che è attualmente oggetto di ampliamento al fine di divenire centro di approvvigionamento di energia per tutta l’Europa del Sud-Est.
Si evidenzia altresì una pur se modesta estrazione di petrolio.
Il deficit di bilancio e il debito pubblico risultavano, alla fine del 2023, rispettivamente pari allo 0,7% e al 63,5% del PIL.
La spesa militare nel 2023 è stata pari all’1,74% del PIL.
I principali Paesi importatori di prodotti croati sono stati nel 2023, in ordine decrescente, Italia, Germania, Slovenia, Bosnia Erzegovina e Ungheria.
I principali Paesi esportatori sul mercato croato sono stati nel 2023, in ordine decrescente, Italia, Germania, Slovenia, Ungheria e Austria.