Sullo sfondo dell’incontro a Rabat tra il re Mohamed VI e il presidente francese Macron il Regno alawita e la Francia ufficializzano la propria riconciliazione. Suggella il riavvicinamento la stipula di contratti e accordi bilaterali del valore complessivo di oltre dieci miliardi di euro. Tra le intese – i cui dettagli sono stati resi solo in parte pubblici – rientra la fornitura di dodici treni ad alta velocità al Marocco da parte del gruppo francese Alstom, mentre le utilities Engie, EDF e TotalEnergies si sono assicurate accordi per l’espansione nel mercato marocchino delle rinnovabili e dell’idrogeno verde.
A margine dell’incontro, Macron ha reiterato l’intenzione di investire per lo sviluppo socioeconomico del Sahara occidentale. Chiave di volta dell’estroflessione marocchina tra Europa, Africa occidentale e Sahel, la regione resta contesa tra il regno e le milizie indipendentiste del Fronte Polisario, che godono del supporto logistico e finanziario dell’Algeria. Lo scorso luglio, Macron aveva abbandonato la decennale equidistanza francese sulla questione per pronunciarsi a favore della sovranità marocchina sul territorio. Viatico al ristabilimento della cooperazione franco-marocchina, la svolta sul Sahara occidentale riflette anche il sostanziale fallimento della politica di distensione inaugurata nel 2022 nei confronti dell’Algeria, il cui capo di Stato, Abdelmajid Tebboune, ha più volte rimandato una visita a Parigi negli ultimi due anni prima di annullarla definitivamente negli scorsi mesi.
La scelta di campo aveva già fruttato alle consociate francesi Egis e Sistra, a pochi giorni dalla dichiarazione di luglio, la direzione del progetto di raccordo ferroviario tra Kenitra e Marrakesh, parte di un più ampio piano infrastrutturale volto a connettere Casablanca con il capoluogo meridionale di Agadir. Tra i progetti sottoscritti nell’ultimo anno rientra anche la realizzazione di un progetto di interconnessione elettrica tra Casablanca e Dakhla, capitale del Sahara occidentale e centro dello sviluppo infrastrutturale promosso dal Marocco nella regione. Sullo sfondo degli accordi energetici con Engie e Total, inoltre, re Mohamed ha annunciato l’intenzione di raddoppiare la capacità energetica verde del Sahara occidentale entro il 2030. In questo quadro, l’apertura del Sahara all’investimento francese prefigura un potenziale viatico alla conservazione della residuale influenza di Parigi tra Nord Africa e paesi del Sahel, che in Dakhla vedono – tramite l’Iniziativa atlantica inaugurata lo scorso dicembre da re Mohamed – uno sbocco commerciale verso i mercati rivieraschi della costa ovest.
Alla scelta di Parigi fa da contraltare il peggioramento dei rapporti tra Marocco e Unione europea. Il 4 ottobre 2024, la Corte di Giustizia europea ha respinto l’appello della Commissione europea e stabilito che gli accordi UE-Marocco su pesca e agricoltura non debbano includere il Sahara occidentale. La sentenza suggella una disputa decennale circa la validità degli accordi stipulati tra Bruxelles e Rabat nel 1988, che la Corte aveva invalidato a più tornate nel 2016 e 2018. In risposta, l’UE aveva negoziato un nuovo accordo con Rabat nel 2019, le cui provvisioni avrebbero esplicitamente incluso anche il Sahara occidentale a seguito della consultazione di alcuni stakeholders presenti sul territorio. Confermando in appello la decisione già raggiunta nel 2021, la Corte ha quindi ritenuto la misura insufficiente a garantire il consenso agli accordi del popolo sahrawi. Ulteriori accordi Marocco-UE che includano la regione dovranno cessare entro un anno. Il rinnovo degli accordi del 2019, scaduti lo scorso luglio, era rimasto sinora condizionato al pronunciamento finale della Corte.
La decisione della CGUE profila un nuovo raffreddamento negli (altalenanti) rapporti tra il regno e l’Unione. Dopo il coinvolgimento del Marocco nell’inchiesta sulla corruzione in seno al Parlamento europeo e a seguito dell’approvazione, da parte di Strasburgo, di una mozione di condanna ai limiti alla libertà di stampa nel Regno, la visita del Commissario europeo Varhely aveva contribuito a calmare gli animi con lo sblocco di investimenti UE in Marocco del valore di 2,1 miliardi di euro: con l’occasione, Marocco e UE avevano sottoscritto cinque accordi di cooperazione, del valore complessivo di 500 milioni di euro, in tema di agricoltura, protezione sociale, migrazione, integrazione finanziaria e pubblica amministrazione. Cooperazione che rischia, ad oggi, una nuova battuta d’arresto. Cauto il comunicato della Commissione europea e quello della Spagna (principale beneficiaria degli accordi), che ricordano l’importanza del partenariato strategico con il Marocco e la “ferma intenzione” di continuare a rafforzare le relazioni con il regno alawita.
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Iniziativa promossa dal Ministero italiano dell’Università e della Ricerca (MUR), dalla Fondazione Med-Or, dal Ministero marocchino dell’Istruzione Superiore, della Ricerca Scientifica e dell’Innovazione, dall’Università Mohammed VI Polytechnique e dall’Ambasciata d’Italia a Rabat.
Presenti all’evento il Ministro italiano dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, il Ministro marocchino dell’Istruzione Superiore, della Ricerca Scientifica e dell’Innovazione, Abdellatif Miraoui, e l’Ambasciatore d’Italia a Rabat, Armando Barucco.
Come Marocco e Algeria competono per aumentare la propria influenza nel Sahel. L’analisi di Francesco Meriano
Snodo nevralgico tra Atlantico e Medio Oriente, tra Europa e Africa subsahariana, il Maghreb si conferma incubatore di sviluppi cruciali per gli assetti mediterranei. Un bilancio del 2023 di Francesco Meriano
Capo di stato | Re MOHAMMED VI |
Capo del Governo | Primo Ministro Aziz Akhannouch |
Forma Istituzionale | Monarchia costituzionale |
Capitale | Rabat |
Potere Legislativo | Parlamento bicamerale composto dalla Camera dei Consiglieri (120 seggi) e dalla Camera dei Rappresentanti (395 seggi) |
Potere Giudiziario | Corte Suprema o Corte di Cassazione (composta da 5 collegi giudicanti organizzati in sezioni civili, familiari, commerciali, amministrative, sociali e penali) |
Ambasciatore in Italia | S.E. Youssef Balla |
Area Totale | 710.850 kmq |
Terra | 710,850 sq kmq |
Clima | Mediterraneo |
Risorse Naturali | Fosfati, Ferro, manganese, piombo, zinco, pesca, sale |
Sintesi Economica | Ha capitalizzato la sua vicinanza all'Europa ed i costi relativamente bassi della manodopera per lavorare alla costruzione di un'economia diversificata, aperta e orientata al mercato; ha aumentato gli investimenti nelle sue infrastrutture portuali, di trasporto e industriali Pil pro capite (Parità di potere di acquisto) |
Pil | € 130.3 miliardi (2023) |
Pil pro capite (Parità di potere di acquisto) | $8,600 (2017 est.) |
Esportazioni | € 38.5 miliardi (2023) |
Export partner | Spagna 21.7%, Francia 19%, Italia 4.96%, India 4.32%, Brasile 3.61%, Stati Uniti 3.5% (2020) |
Importazioni | € 64.2 miliardi (2023) |
Import partner | Spagna 19.5%, Cina 11.2%, Germania 5.26%, Stati Uniti 5.2%, Turchia 5.09%, Italia 4.73% (2020) |
Interscambio con l'Italia | € 4,760 miliardi (2023) |
Popolazione | 35.6 milioni (luglio 2020 est.) |
Tasso di crescita della popolazione | 0.96% (2020 est.) |
Etnie | Arabo-Berbero 99%, altri 1% |
Lingue | Arabo (ufficiale), Berbero (Tamazight (ufficiale), Tachelhit, Tarifit), Francese (spesso utilizzato nel campo degli Affari, del Governo e della Diplomazia) |
Religione | Musulmani 99% (ufficiale; praticamente tutti sunniti, <0,1% sciiti), altri 1% (include cristiani, ebrei e baha'i); nota - ebrei circa 6.000 (stima 2010) |
Urbanizzazione | popolazione urbana: 63,5% della popolazione totale (2020) tasso di urbanizzazione: 2,14% di variazione annuale (2015-20 est.) |
Alfabetizzazione | 73.8% (2018) |
Indipendente dal 1952, dopo la fine dei protettorati francese e spagnolo e la zona internazionale di Tangeri, il Regno del Marocco si trova all'estremità nord-occidentale della regione del Maghreb in Nord Africa. Affacciato sul Mar Mediterraneo e l’Oceano Atlantico, confina con l’Algeria a est e la Mauritania a sud. La popolazione marocchina ammonta a 36,9 milioni di persone circa ed è composta principalmente da due gruppi etno-linguistici, gli imaziɣen e gli arabi. È, inoltre, presente nel paese la più numerosa minoranza ebraica del mondo arabo. Le lingue ufficiali del paese sono l'arabo e la lingua tamaziɣt.
La stabilità politica del Marocco e le sue favorevoli previsioni di crescita economica rendono il paese una punta d’eccellenza dell’intera area. Il Regno ha una storia antichissima e mantiene rapporti molto profondi con molti paesi europei, in particolare Francia e Spagna, oltre all’Italia.
Per l’Italia il Marocco è un paese strategico nella regione nordafricana e nel corso degli anni le relazioni tra Roma e Rabat si sono intensificate notevolmente. Tra l’altro, l’emigrazione marocchina in Italia, al terzo posto in Europa fra le destinazioni del flusso migratorio, è in crescita e a oggi la comunità marocchina (450 mila persone) è la più numerosa tra quelle presenti. Secondo la Banca Mondiale, le rimesse dai marocchini che vivono all'estero hanno raggiunto il 6,57 per cento del PIL del paese - la sua più grande fonte di entrate dopo il turismo.
L'Italia è il sesto partner commerciale del Marocco sia per le importazioni che per le esportazioni e gode di una bilancia commerciale positiva. Attualmente nel paese sono presenti oltre 252 aziende italiane. Nel 2019 Italia e Marocco hanno siglato una partnership strategica multidimensionale. Tra gli impegni assunti figurano: la cooperazione politica, diplomatica e di intelligence; la gestione delle sfide regionali e internazionali; la lotta contro il terrorismo e la criminalità internazionali; il consolidamento delle relazioni economiche, commerciali e finanziarie; la lotta contro i flussi migratori irregolari e la tratta di esseri umani e il rafforzamento della cooperazione culturale e scientifica. Dal 2008, l'Unione Europea ha concesso al Marocco lo "status avanzato", facilitando la collaborazione con i paesi europei.