Il 4 settembre, il presidente egiziano, Abdel Fattah al-Sisi, si è recato in Turchia dopo 12 anni dall’ultima visita nel paese. Accolto all’aeroporto di Ankara dall’omologo turco, Recep Tayyip Erdogan, al-Sisi ha dichiarato che la visita segna una nuova fase nelle relazioni economico-commerciali bilaterali. Da parte sua, Erdogan ha affermato che, con approccio win-win, vi è l’intenzione di far progredire i rapporti tra i due paesi su molti fronti. Durante l’incontro sono stati siglati 18 Memoranda of Understanding in diversi settori, come l’energia, la difesa e i mercati finanziari. Le relazioni tra i due paesi avevano subito una significativa battuta d’arresto nel 2013, quando al-Sisi era salito al potere al posto dell’ex presidente Mohammed Morsi, membro dei Fratelli Musulmani e alleato di Ankara. Nel 2020, i rapporti bilaterali avevano cominciato a migliorare, nel contesto della normalizzazione dei rapporti tra la Turchia e diversi importanti paesi mediorientali, come l’Arabia Saudita e gli Emirati. La distensione delle relazioni con i paesi del Golfo e con l’Egitto era coincisa con l’acuirsi della crisi economico-finanziaria turca. Lo scorso anno, Ankara e Il Cairo avevano ripreso i rapporti diplomatici, con il presidente turco che si era recato in Egitto per la prima volta dal 2012. Nel corso della conferenza stampa congiunta, Erdogan ha affermato di voler incrementare il commercio bilaterale dagli attuali 5 a 15 miliardi di dollari. Inoltre, il presidente turco ha aggiunto che una delle priorità di Ankara è quella di incrementare la cooperazione in ambito energetico, in particolare riguardo il gas naturale e l’energia nucleare.
A tal proposito, si segnala lo sforzo turco per diversificare le forniture energetiche. Il 18 settembre, l’azienda energetica turca Botas e la francese Total hanno siglato un contratto della durata decennale per la fornitura di 1,1 milioni di metri cubi di gas naturale liquefatto all’anno. Gli acquisti avranno inizio dal 2027, nell’ottica di ridurre la dipendenza per le forniture di idrocarburi (specialmente il gas naturale) dalla Russia e dall’Iran. L’accordo rientra, infatti, in un quadro di più ampie intese in campo energetico, visti i numerosi contratti già siglati con società occidentali nel 2024.
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Capo di stato | Recep Tayyip Erdogan |
Capo del Governo | Cevdet Yılmaz (Vicepresidente) |
Forma Istituzionale | Repubblica Presidenziale |
Capitale | Ankara |
Potere Legislativo | Grande Assemblea Nazionale Unicamerale di Turchia (Türkiye Buyuk Millet Meclisi, 600 Seggi) |
Potere Giudiziario | Corte costituzionale; Corte di Cassazione; Consiglio di Stato; Tribunale per le controversie giurisdizionali. I giudici della Corte costituzionale sono nominati dal Presidente e dal Parlamento. |
Ambasciatore in Italia | Ambasciatore Ömer Gücük |
Area Totale | 783,562 km2 |
Terra | 769,632 km2 |
Clima | Temperato; estati calde e secche con temperature miti; inverni umidi; clima più rigido nell’interno |
Risorse Naturali | Carbone, minerale di ferro, rame, cromo, antimonio, mercurio, oro, barite, borato, celestite, calcare, magnesite, marmo, perlite, pomice, pirite (zolfo), argilla, seminativi, energia idroelettrica |
Sintesi Economica | Un’economia di libero mercato basata sull'industria e sul settore dei servizi; il settore agricolo rappresenta ancora circa il 25% dell'occupazione; fortemente dipendente dalle importazioni di petrolio e gas, ha approvato dei piani per lo sfruttamento delle proprie risorse energetiche. La crisi economica e l'inflazione all'80% hanno portato la Turchia a ottenere numerosi investimenti stranieri. |
Pil | $815 miliardi (Dic. 2021) |
Pil pro capite (Parità di potere di acquisto) | $13251 (Dic. 2021) |
Esportazioni | $177 miliardi (2020) |
Export partner | Germania 9.25, Regno Unito 7.2%, Stati Uniti 5.81%, Iraq 5.18%, Italia 4.66%, Francia 4.16%, |
Importazioni | $207 miliardi (2020) |
Import partner | Germania 11.5%, Cina 10.74%, Russia 6.29%, Stati Uniti 5.15%, Italia 4.31% (2020) |
Interscambio con l'Italia | $ 22,61 miliardi (2021) |
Popolazione | 83.047.706 (2022) |
Tasso di crescita della popolazione | +0,67% (2022) |
Etnie | Turchi 70-75%, curdi 18%, altre minoranze 17% |
Lingue | Turco (lingua ufficiale), Curdo, lingue minoritarie |
Religione | Mussulmani 99.8% (prevalentemente sunniti), 0.2% principalmente cristiani ed ebrei |
Urbanizzazione | 77% (2022) |
Alfabetizzazione | 96,7% |
Nata nel 1922, dopo il rovesciamento del sultano Mehmet VI, la Repubblica di Turchia ha ereditato la parte centrale dell'Impero ottomano, notevolmente ridotto dopo la Prima guerra mondiale. Come il vecchio Impero ottomano, la moderna Repubblica di Turchia si estende su due continenti, con la parte più occidentale del paese, la Tracia, in Europa, e il resto del paese che occupa la penisola anatolica in Asia. Tracia e Anatolia sono separate dallo stretto del Bosforo, che collega il Mar Nero al Mar di Marmara e, per estensione, al Mar Egeo, attraverso lo stretto dei Dardanelli. La Turchia confina con quattro mari: il Mar di Levante (Mediterraneo) a sud, il Mar di Marmara e il Mar Egeo a ovest/sud-ovest e il Mar Nero a nord. Il paese confina con la Grecia a ovest, la Bulgaria a nord-ovest, la Georgia a nord-est, l'Armenia, l'Azerbaigian e l'Iran a est, l'Iraq e la Siria a sud-est. La popolazione è di circa 83 milioni di persone, di cui il 99 per cento sunnita. Circa il 18 per cento della popolazione ha origini curde e vive nella parte orientale del paese. Ci sono anche piccole minoranze cristiane ed ebraiche. La lingua ufficiale è il turco.
Grazie alla sua posizione geografica, la Turchia è una delle porte d'accesso al Mediterraneo e al Vicino Oriente, ed è stata per secoli un centro di scambi commerciali e culturali. Per tutte queste ragioni, la Turchia gioca un ruolo centrale nel Mediterraneo allargato ed è l'unico paese del Vicino Oriente ad essere membro della NATO, dal 1952.
Negli ultimi decenni, la Turchia ha sperimentato una crescita economica significativa in una vasta gamma di settori industriali, che vanno dall'alta tecnologia al manifatturiero e all'agroalimentare. Con la recente scoperta di grandi giacimenti energetici off-shore, la Turchia ha dato un forte slancio alla sua industria energetica nazionale, con l'obiettivo di soddisfare la domanda interna e diventare un esportatore chiave, soprattutto nel settore del gas. L'Italia è il secondo partner commerciale europeo della Turchia, con un commercio totale stimato di 22,61 miliardi di dollari nel 2021. Oltre al commercio e agli investimenti nel settore agroalimentare, i due paesi cooperano anche nel settore dell'approvvigionamento energetico, attraverso la costruzione di diversi gasdotti. Grazie alle sue importanti relazioni con la Turchia, l'Italia gioca un ruolo di primo piano nella mediazione tra Ankara e l'Unione Europea.