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La strategia di diversificazione energetica degli Emirati Arabi Uniti in Africa

Gli Emirati Arabi Uniti negli ultimi anni stanno portando avanti una strategia di diversificazione energetica, con cospicui investimenti nel campo dello sviluppo sostenibile, concentrati soprattutto nel continente africano.

Dal 12 al 13 gennaio 2025, si è tenuta presso la sede centrale di Masdar City, negli Emirati Arabi Uniti (EAU) la quindicesima edizione dell’Assemblea Generale dell’Agenzia Internazionale per le Energie Rinnovabili (IRENA) seguita nei giorni successivi dall’Abu Dhabi Sustainability Week, evento annuale che dal 2008 promuove l’interazione tra i principali player globali nel campo dello sviluppo sostenibile. Gli eventi, che hanno rappresentato un importante occasione per la discussione e lo sviluppo di nuove iniziative e partnership nel settore energetico, delle energie rinnovabili e del digitale, dimostrano l’interesse sempre maggiore degli EAU verso queste aree. Gli Emirati, infatti, oltre ad aver ospitato la COP28 sul clima del 2023 stanno portando avanti una campagna d’investimenti in diversi settori – tra cui spiccano quello energetico, quello dei minerali critici e il digitale – risultando ormai tra i player più importanti a livello globale.

Tale tipologia di investimenti si inserisce nel più ampio progetto di diversificazione economica delineato nella Vision 2031 degli EAU. Questa strategia, lanciata nel 2021, prevede una serie di investimenti mirati, specialmente in ambito energetico, con l’obiettivo di individuare potenziali alternative alle tradizionali fonti di reddito del paese, ancora fortemente legato ai combustibili fossili. In linea, inoltre, con la UAE’s Net Zero 2050 Strategy per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, le rinnovabili dovrebbero contribuire al 30% del PIL nazionale entro il 2030[1][2].

Tra le regioni in cui è maggiormente osservabile la strategia (estera) di diversificazione economica emiratina vi è l’Africa, dove Abu Dhabi occupa una posizione di primo piano, consolidata negli anni attraverso cospicui investimenti economici che si stima siano stati pari a 110 miliardi di dollari, nel periodo 2019-2023, di cui 72 miliardi destinati esclusivamente alle energie rinnovabili[3].

In questo campo le compagnie emiratine AMEA Power, Masdar e Infinity Power – frutto, tra le altre cose, della joint venture tra le aziende di stato di EAU ed Egitto – hanno effettuato notevoli investimenti nell’energia eolica, nel solare e nell’idrogeno verde del continente. Le tre società hanno investito, solo nell’ultimo anno, in numerosi stati africani come ad esempio in Egitto. Nel paese, infatti, AMEA Power sta portando avanti, in partnership con il Ministero dell’Elettricità e delle Energie Rinnovabili dell’Egitto l’impianto solare Abydos Solar PV Plant che, con una capacità di produzione di 1500GWh, è destinato a diventare uno delle più grandi infrastrutture solari dell’intero continente africano[4]. Inoltre, anche Masdar e Infinity Power hanno sottoscritto, nel 2024, un accordo per la costruzione di un importante impianto eolico nella zona di Ras Ghareb. Seguono poi investimenti in Etiopia dove, ad agosto 2024, AMEA Power ha raggiunto un accordo per la costruzione del più grande progetto eolico di tutto il Corno d’Africa[5], e in Sud Africa, dove la stessa compagnia ha finanziato il parco solare di Doornhoek, contribuendo allo sviluppo dell’energia rinnovabile di Pretoria[6].

Parallelamente, e a sostegno del settore energetico, Abu Dhabi ha portato avanti una campagna di investimenti in altri settori innovativi e strategici, tra cui spiccano quelli dei minerali critici e del digitale.

Per quanto concerne il settore dei minerali critici – incluse le cosiddette terre rare, di cui l’Africa detiene all’incirca il 30% delle riserve mondiali e che risultano essenziali per i settori industriali più avanzati e per le stesse tecnologie green –, Abu Dhabi ha acquisito totalmente, o attraverso partnership con compagnie locali o estere, numerosi asset minerari. Attraverso l’attività dell’International Resources Holding, del Primera Group, del fondo d’investimento Mubadala e del Dubai Investment Fund, il paese gestisce infatti numerosi siti in Angola, Burundi, Guinea, Nigeria, Repubblica Democratica del Congo, Sud Africa, Tanzania, Zambia e Zimbabwe.

Anche in riferimento al settore digitale, gli Emirati Arabi Uniti puntano a diventare un vero e proprio hub regionale tra Africa, Asia ed Europa. In questo contesto, la digitalizzazione del continente africano rappresenta un elemento essenziale per la creazione di veri e propri corridoi digitali tra gli Emirati Arabi e l’Africa. Gli EAU sono coinvolti nello sviluppo di diversi progetti, tra cui la realizzazione dei cavi sottomarini Africa-1 e 2Africa, finanziati in parte dall’azienda di telecomunicazioni emiratina Etisalat, che connetterebbero l’India, la penisola arabica e l’Europa, con una struttura circolare intorno all’intero continente africano.

In conclusione, la strategia di diversificazione degli Emirati Arabi Uniti in Africa sopra descritta riflette la volontà di capitalizzare sulle opportunità offerte dal continente e al contempo di gestire le principali sfide future per l’economia emiratina.

Gli investimenti nel settore delle energie rinnovabili, in particolare, risultano fondamentali non solo per individuare alternative valide alle tradizionali fonti di reddito fossili del Paese, ma anche per promuovere lo sviluppo di un settore in cui l’Africa, spesso, presenta un potenziale inespresso. In questo contesto, gli Emirati potrebbero assumere un ruolo chiave, garantendo e facilitando lo stoccaggio, il trasporto e la sicurezza di queste nuove fonti energetiche con effetti positivi anche per l’Italia che, proprio in occasione dell’Abu Dhabi Sustainability Week 2025, ha siglato con gli Emirati una partnership strategica per la cooperazione per lo sviluppo delle energie green[7]. L’accordo, che in questo caso si estende anche all’Albania per creare maggiori interconnessioni energetiche tra i tre paesi sfruttando allo stesso tempo l’expertise ed il know-how emiratino, mostra l’importanza che la strategia di Abu Dhabi può avere per l’Italia. Roma, anche rispetto al Piano Mattei per l’Africa, che annovera tra i suoi “pilastri” proprio l’energia, potrebbe, infatti, trarre beneficio dalla collaborazione con gli EAU diventando un potenziale hub strategico dei flussi energetici tra Europa, Africa e Medio Oriente.


[1] UAE Government, The UAE's Net Zero 2050 Strategy, 2024 (https://u.ae/en/about-the-uae/strategies-initiatives-and-awards/strategies-plans-and-visions/environment-and-energy/the-uae-net-zero-2050-strategy).

[2] Ibidem.

[3] The Guardian, UAE becomes Africa’s biggest investor amid rights concerns, 2025 (https://www.theguardian.com/world/2024/dec/24/uae-becomes-africa-biggest-investor-amid-rights-concerns).

[4] AMEA Power, AMEA Power Commissions Landmark 500MW Solar PV Plant in Egypt, 2024 (https://www.ameapower.com/amea-power-commissions-landmark-500mw-solar-pv-plant/).

[5] AMEA Power, AMEA Power Signs Power Purchase Agreement and Implementation Agreement for a 300MW Wind Project in Ethiopia, 2024 (https://www.ameapower.com/amea-power-signs-power-purchase-agreement-and-implementation-agreement-for-a-300mw-wind-project-in-ethiopia/).

[6] AMEA Power, AMEA Power reached financial close on the 120MW Doornhoek Solar Photovoltaic Project in South Africa, 2024 (https://www.ameapower.com/amea-power-reached-financial-close-on-the-120mw-doornhoek-solar-photovoltaic-project-in-south-africa/).

[7] Governo Italiano, UAE, Italy, and Albania Sign Tripartite Strategic Partnership Framework for Cross-Border Green Energy Cooperation, 2024 (https://www.governo.it/sites/governo.it/files/PRL_20250115.pdf)

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